Simona Ventura madrina al Gay Village

ventura La quattordicesima edizione del “GayVillage”, è stata  presa d’assalto da diecimila persone (mentre altre tremila sono rimaste fuori dal Parco del Ninfeo).  Madrina d’eccezione, Simona Ventura, che ha raccolto l’abbraccio affettuoso del popolo Glbt, concedendosi, fino alle 2.30, per selfie e autografi. Serata di annunci, con la presentatrice che ha comunicato a Vladimir Luxuria, per la terza volta art director della kermesse, che potrà sedere tra i giurati del prossimo concorso di Miss Italia. Un incarico che stavolta, dopo le polemiche dello scorso anno (quando Luxuria rifiutò l’invito, perché, secondo lei, il concorso discriminava le trans), l’ex parlamentare ha accettato con orgoglio: «Giudicherò ogni aspetto nelle concorrenti, non solo il fisico», ha promesso. Ed è certo che stavolta non lascerà cadere nel vuoto il tema delle concorrenti transessuali che hanno completato il percorso per il cambio di sesso. Sul palco, prima della Ventura, hanno anche sfilato le autorità istituzionali, del Campidoglio (dall’assessore alla Cultura, Giovanna Marinelli, al presidente del Municipio, Andrea Santoro), e il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, che non ha mai perso un’edizione di questa manifestazione. «L’anno scorso sono venuto qui per prendere un impegno: quello di realizzare nel Lazio il più grande progetto contro l’omofobia nelle scuole d’Italia – ha detto il governatore – Lo abbiamo fatto, abbiamo lanciato un’iniziativa che ha coinvolto più di 50 scuole e oltre 25mila studenti. Sono qui per dirvi che stiamo per aprire una casa di accoglienza per le persone Glbt che vengono cacciate di casa, per accoglierle e dopo l’estate la apriremo». L’investimento per questo progetto, ha spiegato il governatore, è pari a cinquantamila euro.  La Ventura è salita sul palco accolta sulle note della canzone “Libera nos a malo” di Ligabue: «Sono qui perché sono contro ogni tipo di barriera – ha detto – non mi interessa l’orientamento sessuale delle persone, sono per la libertà, sempre e comunque». Nella sala house a dominare la pista è stata la consolle posizionata all’interno di un ottagono: qui è toccato prima a Gaia Logan e poi a Marco Da Silva, che ha ballato per Kylie Minogue e Britney Spears, far scaldare il pubblico. Imma Battaglia, “mamma” della kermesse è emozionata come fosse al primo giorno di scuola: «Questa è la nostra casa, la casa dell’uguaglianza – ha detto – in cui tutti ci sentiamo uguali, senza barriere e senza differenze». Accanto a lei c’è l’amica del cuore, Eva Grimaldi (che è con Roberta Garzia, sua compagna in Pechino Express): «Il Village quest’anno è pazzesco – ha detto la showgirl, vestita in abito modello figlia dei fiori queste piste e consolle si trovano soltanto a New York». Soddisfatta la Luxuria: «Chi semina amore raccoglie successi. Ieri notte ho seminato nell’orto del Gay Village Farm i semi del rispetto, della cultura e del divertimento. I campi sono stati annaffiati dalla grinta di Simona e dalla forza di Imma. L’unica cosa che ho capito è che i tacchi si infilano malamente nel terriccio».  Tanti gli ospiti del privè della pista pop, dove hanno suonato i dj Brezet e la regina della consolle, Paola Dee: il modello e attore Gianclaudio Caretta, Antonio Zequila, Patrizia Pellegrino, Elena Russo, Antonella Mosetti, Fanny Cadeo, il presentatore Belaid, Corinne Clery, la marchesa d’Aragona, Mara Keplero e Milly D’Abbraccio.

Simona Ventura madrina al Gay Villageultima modifica: 2015-06-22T09:39:36+02:00da save988
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