Maurizio Costanzo intervista Pippo Baudo

pippo baudoIl presentatore tv Maurizio Costanzo nel suo programma “L’intervista” ha avuto ospite  Pippo Baudo. Costanzo ha voluto iniziare il discorso partendo proprio dal racconto delle 13 edizioni condotte dal presentatore, che dice: “Non credo di condurre un altro Festival”. Ma durante l’intervista tra i due tocca, si racconta l’intera vita del presentatore, che ha raccontato anche dei suoi amori, dei figli e degli incontri con i grandi nomi dell’Olimpo dello spettacolo.”Era il 1958 quando mio padre comprò la televisione” ricorda Baudo. “Avevo 22 anni. Quell’anno Sanremo lo vinse Domenico Modugno con Volare. Mi colpì molto e pensai: ‘Devo per forza riuscire ad entrare in quella scatoletta”. Una serie di emozioni contrastanti hanno attanagliato il presentatore durante la carrellata di immagini dei tanti Festival condotti, tra gioie e dolori: “È l’annuncio della morte di Claudio Villa, che ho fatto in diretta dall’Ariston nel 1987, la cosa che mi colpisce di più ripensando a tutte le mie edizioni” spiega. Nel cuore di Baudo, a ogni modo, c’è anche il bacio famosissimo con Luciana Littizzetto nel 2003: “Ormai è un rituale, lo abbiamo ripetuto di recente da “Che tempo che fa”. “Ma non so se fare il 14esimo Sanremo”. “Non sono più allenato, e poi 13 è un nome fortunato. Sanremo mi ha dato tanto e il termine ‘baudismo’ (che indica il mio modo di condurre) è nato all’Ariston. Ora è stato accettato anche dall’Accademia della Crusca”. Il racconto di Costanzo torna quindi indietro nel tempo, all’infanzia siciliana del conduttore, che sognava di fare l’attore lontano dalla sua Militello. “Sono molto legato al mio paese. Sono figlio unico, tutta la responsabilità della famiglia Baudo era sulle mie spalle. Quando ho comunicato ai miei genitori che intendevo fare televisione, per loro è stato un grande dolore” ricorda Pippo. “Specie per mia madre, si trattava di un grandissimo disonore”. È grazie al piccolo schermo, che Baudo ha conosciuto le donne della sua vita: la prima moglie Angela Lippi, Alida Chelli e soprattutto Katia Ricciarelli, con cui ha passato assieme 18 anni. “L’amore è un momento di follia, si diventa una persona sola con chi si ama. Ho avuto storie importanti: Alida era una grande artista, mentre con Katia ci siamo incontrati quando facevo Fantastico. Dovevo cercare una cantante lirica e prima ho scoperto Cecilia Bartoli – oggi acclamata in tutto il mondo -, poi la Ricciarelli. Ne è nato un amore profondissimo”. Dopo quasi 20 anni, l’amore finì anche con la cantante: “Ogni separazione è un fallimento, avevo scommesso molto in quella relazione. Credo ancora nell’amore, ma per me ormai è troppo tardi, mi fanno tristezza gli uomini che si fidanzano con donne molto più piccole di loro in tarda età. I miei amici organizzano delle cene per farmi incontrare qualche signora, però ormai non sono più geneticamente predisposto, ho una certa età. Katia non la sento più, mentre Angela Lippi la vedo spesso. È pur sempre la nonna dei miei nipoti…”La vita privata di Baudo, riguarda anche il rapporto con la figlia avuta dalla Lippi e con Alessandro, ragazzo che Pippo ha riconosciuto come legittimo solo dopo essersi sottoposto al test del DNA: “Come padre penso di essere stato sensibile e vicino. Ad esempio ho riconosciuto mio figlio Alessandro in età avanzata e adesso abbiamo un rapporto molto bello. Quando i figli di mia figlia mi chiamano nonno, invece, mi scatta la ‘nonnitudine’: è una malattia fantastica”. Maurizio Costanzo incalza Baudo, chiedendo un commento sui tanti volti noti che ha lanciato nel corso della sua carriera: “Ho avuto la fortuna di incontrare e scoprire molti veri artisti. In un provino del 1986 scartai Fiorello perché parlava troppo, è l’unica volta che ho toppato” specifica sorridendo. Sono due, in particolare, le artiste di cui il conduttore ha voluto parlare: “Anna Marchesini la ricordo con profondo dolore, era una grande artista e una donna superba. Ha dato tanto e ha sofferto tanto”; “Lorella Cuccarini? L’ho vista all’hotel Hilton mentre stava facendo un ballettino con un gelato in mano, le ho fatto subito un provino. Chiamai in Rai dicendo: ‘Ho scoperto il prossimo volto della tv italiana’”.Nella casa di Morlupo di Baudo, invece, ci fu il primo incontro con l’attuale garante del Movimento 5 Stelle. “Beppe Grillo, secondo me, si è stufato delle politica e vuole tornare a fare l’artista. Non a caso ora sta facendo il giro dei teatri d’Italia, nel suo spettacolo non parla di politica e le sale sono piene. Il suo vero habitat è quello teatrale, io preferisco il Beppe comico. Siamo amici e lo stimo, ma non avrei mai accettato un suo invito politico, come sono sicuro che non me lo avrebbe mai proposto. Mi conosce”. Sempre nella villa di Morlupo un giorno si presentò anche Silvio Berlusconi, per convincere il conduttore a passare a Mediaset, conferendogli allora la carica di direttore artistico dell’azienda. Poi ci furono degli attriti col Cavaliere, tanto che Baudo si convinse a tornare in Rai; per pagare la penale specificata nel contratto in caso di ripensamento, l’ex premier si prese un palazzo di proprietà di Pippo, che ancora oggi ricorda il fatto con dolore. “Berlusconi sarebbe stato un ottimo conduttore, ora che siamo in campagna elettorale gli farei condurre Scommettiamo che?” scherza comunque il siciliano. E alla precisa domanda di Costanzo di un possibile ritorno a Mediaset, Baudo risponde: “Mai dire mai”. A tal proposito, non poteva poi mancare il ricordo di Mike Buongiorno, ai cui funerali il collega disse: “Noi siamo solo coristi, tu sei stato il solista della tv”.”Non mi va di partecipare ai reality, me lo hanno proposto ma ho rifiutato” racconta quindi Baudo. “E poi sono davvero così veri? A me sembra ci sia molta falsità. La televisione è un mondo affascinante, ma spesso c’è il rovescio della medaglia” avverte. Ma la vita di Pippo non è stata tutte rose e fiori e Costanzo gli fa ricordare un episodio tragico: “Nel 1991 la mafia mi fece saltare in aria la casa. Mi auguro che si faccia quanto prima qualcosa di risolutivo per eliminarla, non credo che sia possibile ma dobbiamo sperare”. Poi il ricordo del magistrato Rocco Chinnici, ucciso nel 1983 dalla criminalità organizzata: “Lo commemorai subito dopo la morte, quella fu una serata drammatica”. Al momento di chiudere l’intervista, il presentatore esprime un pensiero chiaro sulla serie di immagini che Costanzo gli ha mostrato: “La vita è un minestrone: c’è qualcosa di più gradevole e qualcosa di meno, ma tutto è vita. Le sconfitte e le vittorie si mescolano insieme. Ancora sono vivo e ho voglia di fare”. E pensare, come ha raccontato il giornalista, che al primo provino della sua vita dissero a Baudo che sarebbe stato adatto a condurre solo programmi minori.

Maurizio Costanzo intervista Pippo Baudoultima modifica: 2018-02-02T16:50:07+01:00da save1098
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