Enzo Paolo Turchi a Storie Italiane confessa la mia pensione un pugno di spiccioli

enzoIl ballerino – coreografo Enzo Paolo Turchi è stato ospite al programma “Storie Italiane”, e ha parlato sull’assegno di pensione da fame che ballerini e artisti in generale percepiscono dopo anni di lavoro. A sostenere il discorso di Enzo Paolo Turchi c’è anche Carmen Russo: “Lui si fa carico di una situazione nei confronti della categoria dei ballerini, la sua vita è la danza, grazie alla danza lavora da 40 anni, lui vuole dare voce a questo problema”. Enzo Paolo Turchi ha spiegato di aver ricevuto messaggi di stima e incoraggiamento a proseguire la battaglia da molti colleghi, in difficoltà come lui per pensioni molto basse: “Il discorso non è solo il mio, l’obiettivo è sostenere la categoria dei ballerini. I ballerini che conosco sono in difficoltà, faccio questi appelli anche per i giovani, che iniziano ora e non si sa con cosa si ritroveranno tra venti o trent’anni”. Il ballerino ha ricordato che la sua pensione mensile è di 720 euro, ma che molti colleghi percepiscono pensioni da 280 euro o poco di più. Presentatori e ballerini che hanno calcato palchi importanti e che ora si trovano in mano un pugno di spiccioli: “Questa è un’offesa a persone che hanno lavorato 40/50 anni che prendono 500 euro al mese che non ci fai niente oggi. Non si tratta così un artista. Anche gli artisti sono dei lavoratori”. Questo pensiero ha scatenato ovviamente il web, dove sono arrivati tantissimi commenti tra cui: “Avete guadagnato tanti soldi perché non ve li siete messi da parte?”. Ed ecco la risposta di Turchi: “Io posso aver guadagnato tanti soldi, averli sprecati, averli regalati, messi da parte però sono affari miei, se io verso i soldi mi dovete dare la pensione. Non ha senso, non c’entra con la pensione. Ho pagato le tasse e i contributi e ho diritto di avere quanto mi spetta”.

Enzo Paolo Turchi a Storie Italiane confessa la mia pensione un pugno di spiccioliultima modifica: 2019-09-13T16:12:20+02:00da save1098
Reposta per primo quest’articolo